Architetti ingegneri urbanisti a Roma nel Novecento




Nel seguito sono indicate quasi esclusivamente opere edilizie realizzate a Roma.



Pietro Aschieri (Roma, 26 marzo 1889 − 11 Marzo 1952)
Ingegnere nasce stilisticamente nel segno dello stile eclettico talvolta utilizzando il barocchetto; si dichiara futurista e nel 1927 aderisce al MIAR; richiama tanto aspetti del novecentismo quanto aspetti del razionalismo italiano.

Edifici residenziali in via Dandolo, via Salaria, Corso Trieste;
Pastificio Pantanella al Pigneto (1929);
casette IACP alla Garbatella (1929);
palazzina Casa de' Salvi in piazza della Libertà 20 (1930) (barocchetto);
palazzina in piazza Trasimeno 6 (1920 - 1931) (barocchetto);
Casa di lavoro per ciechi di guerra, Via Parenzo 5-13 (1930);
Università degli Studi: Istituto di Statistica (1934);
Università degli Studi: Istituto di Chimica (1934);
Palazzo Mostra della Romanità insieme a Pascoletti, Peressutti, Bernardini (1939 - 1952).



G. Astorri
Chiesa dell'Addolorata (1930) piazza Buenos Aires


Leonardo Paterna Baldizzi (Palermo 1868 - Roma 1944)
Architetto e professore presso l'istituto di Belle Arti di Palermo si trasferisce a Roma nel 1894; si sposta successivamente a Torino ed infine a Napoli.
Villa Ximenes (1902) in piazza Galeno, su viale Regina Margherita.



Armando Brasini (Roma, 21 settembre 1879 − Roma, 18 febbraio 1965).
Non è né un razionalista né un monumentalista; segue uno stile eclettico e stravagante con influenze barocche.

ingresso monumentale del Giardino Zoologico a Villa Borghese e recinzione;
piano regolatore del quartiere Flaminio;
palazzo dell'INAIL in via IV novembre (1928 - 1932);
villino realizzato per il tenore Beniamino Gigli in Corso Trieste al quartiere Parioli;
Villa Brasini sulla via Flaminia;
villa Augusta, su via Flaminia vecchia 4-9
chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria a Piazza Euclide (1929)
Villa Manzoni sulla via Cassia;
la sua abitazione presso Ponte Milvio;
Ponte Flaminio (1938 - 1943; 1947 - 1951);
il complesso monumentale del Buon Pastore in via di Bravetta 383 (neogotico).



Andrea Busiri Vici (1903 − 1989), architetto molto attivo a Roma e storico dell'arte. Collaborò anche con i fratellli Clemente e Michele coi quali condivise lo studio di via Paisiello a Roma.
Oltre al progetto di palazzine residenziali si occupò della sistemazione di numerosi appartamenti e negozi a Roma. ;
Palazzina Via Bruxelles 77-79 (1930-1931);
Sede della Metro Goldwyn Mayer a Palazzo Corrodi, Roma, 1932-33;
Palazzina Via Bruxelles 47, Roma, 1933-35;
Palazzina Via Bruxelles 43, Roma, 1934-35;
Casa Bises a Via San Valentino, progetto in collaborazione con il fratello Michele, Roma, 1935-38;
Casa Cassis all'Aventino, Roma, 1936-37;
Istituto Nazionale Luce, collaborazione con A. Regagioli e R. Rustichelli al progetto del fratello Clemente, Roma 1937-40;
Appartamento Serena, progetto in collaborazione con i fratelli Clemente e Michele, Roma, 1937-38;
Casa Papa, Roma, 1938;
Tomba Cassis al cimitero del Verano, Roma, 1939;
Appartamento Tocchi Moretti a Via Bertoloni, Roma, 1939-40;
Appartamento Vaselli in Piazza del Parlamento, Roma, 1940;
Garçonnière del Ministro degli Esteri Galeazzo Ciano, genero di Mussolini, Roma 1941-42;
Ristrutturazione del villino del Senatore Meraviglia a via Monti Parioli per la Legazione di Croazia, Roma, 1941-42;
Teatrino Lux Film, in collaborazione con il fratello Michele, Via Po, Roma, 1947;
Club Open Gate, Roma, 1949-50;
Cinema Fiammetta, Roma, 1949-50;
Villa Paolozzi Spaulding, Roma, 1949-52;
Ristrutturazione dell'edificio Via Ludovisi 45, Roma, 1950-52;
Palazzina Balestra, Roma, 1951;
La Bufalotta, Roma, 1957-58.


Clemente Busiri Vici
Palazzina in via Paisiello 41 (1941);
chiesa di S.Roberto Bellarmino in Piazza Ungheria (1930-1932);
chiesa di S.Saturnino a Piazza S.Saturnino (1932);
demolita Villa Aliotti per costruire la residenza dell'Ambasciatore della Repubblica Federale Tedesca presso la Santa Sede, Via dei Tre Orologi (1931 Clemente?).
Due Palazzine a Viale Rossini 26 e 30. Proprietà: ambasciatore Cosmelli Sebastiani (1935-1936);
villino Badoglio, villa del Maresciallo Pietro Badoglio in via Bruxelles 56 (attuale Sede dell'Ambasciata della Cina) (1937-1938);

Palazzina a Via Carissimi 28 (1935);
trasformazione, ampliamento e decorazione di villa del Duca Acquarone a Via Raimondi, ora sede della Cancelleria e del Consolato dell'Ambasciata dell'Arabia Saudita (1939).


Michele Busiri Vici (Roma, 1894 − Roma, 1981), ingegnere e urbanista. Negli anni 50 realizza numerose ville tra Sabaudia e San Felice al Circeo, caratterizzate da linee morbide, utilizzo di intonacature in calce bianca ed infissi color verde Busiri, dando vita ad un suo personale stile detto dell'architettura mediterranea; numerose abitazioni in zona Vigna Stelluti, Ponte Milvio e Parioli adottano il colore verde busiri per gli infissi.

Villa Attolico, nei pressi di Porta Latina 1930;
Insieme a Piccinato cura i parchi e giardini dell'EUR nel 1942.


Giuseppe Capponi (Cagliari 1893 - Napoli 1936)
Ingengere e architetto Razionalista; aderì al MIAR nel 1928;
palazzina Nebbiosi sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, 9 (1926-1928) in stile barocchetto razionalista;
scuola tedesca, circolo tedesco e clinica tedesca;
istituto di botanica e istituto di chimica farmaceutica all'Università La Sapienza(1932-1936);


Alberto Calza Bini
Casa Coop Leonardo in via Avezzana, 51 barocchetto;
san Francesco Saverio 1931 in piazza Damiano Sauli alla Garbatella
Palazzina Furmanik al Lungotevere Flaminio, 18 insieme con De Renzi (1938 - 1940);


Luigi "Gino" Coppedè (Firenze 1866 ­ Roma 1927)
Architetto scultore e decoratore adottò uno stile liberty piuttosto eclettico ed esoterico.
Realizzò numerose opere a Genova, ed alcune altre in diverse città quali Napoli e Roma; Gaetano Rapisardi sposò una delle figlie e collaborò col suocero nel suo studio romano.
A Roma:
numerosi villini del quartiere Coppedé (1920 - 1927) liberty - esoterico;
palazzo in via Veneto 7 (1925-1927) in stile eclettico umbertino - barocchetto.


Costantino Costantini (Oneglia, 9 agosto 1904 − Milano, 9 giugno 1982)
Ingegnere ed architetto;
decorazioni del Ponte Vittorio Emanuele II;
Foro Mussolini: piscina coperta, razionalismo italiano monumentale;
Foro Mussolini: obelisco Mussolini (1928 - 1932).


Francesco De Intinis
Cinema-Teatro Atlante, ora Multisala Jolly in via Giano della Bella (1947); in stile razionalista è stato alterato da un pesantissimo restauro negli anni 90, che tuttavia ha conservato le facciate principali.


Gennaro De Matteis
Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio - Lungotevere della Vittoria, Roma, Razionalismo - Littorio



Mario De Renzi (Roma, 17 novembre 1897 − 22 novembre 1967)
Architetto ed urbanista tra i più importanti che operarono a Roma nel ventennio, dallo stile estremamente vario: nei primi anni di lavoro si rifaceva ad uno stile tradizionala e al barocchetto romano aderendo anche ai canoni del movimento Novecento ma successivamente realizzò importanti palazzine razionaliste, quali la palazzina Furmanik sul lungotevere.
Elimina l’uso delle corti interne, e definisce un primo piano in mattoni destinato alle botteghe, superiormente muro liscio intonacato e balconi con ringhiera, un loggiato arretrato all’ultimo piano.


Con Luigi Ciarocchi progetta le case di abitazione per i dipendenti del Governatorato di Roma a piazza Mazzini (1925);
Piazza Perin del Vaga per l'ICP al Flaminio (1925 - 1927) insieme a Limongelli e Wittinch;
Villino di via Pimentel 2, (1927) - barocchetto romano - liberty;
case per i dipendenti del Governatorato, case popolari e negozi in via Andrea Doria (1927 - 1931);
garbatella, casetta modello (1928);
villino Cappellini in via Mecenate (1929-1931);
palazzina in via Panama - piazza Cuba - via Lima per Giovanni Gentile(?) insieme con G. Mosca (1929-1930, terminata nel 1953) - neoclassicismo movimento novecento;
case economiche a via XXI Aprile, dove realizza un unico grande edificio con due corti costituito da 26 blocchi edilizi separati (1932 - 1937);
palazzo Postale all’Aventino in via Marmorata (1933 - 1934) insieme con A. Libera;
villa Tudini sulla via Cassia (1937);
Palazzina Furmanik al Lungotevere Flaminio, 18 insieme con Giorgio Calza Bini (1938 - 1940) - razionalismo;
palazzo delle comunicazioni e trasporti all’Eur (1938);
case operaie al quartiere S. Giovanni per la Società aerostatica Avolio (1940);
sistemazione e ampliamento dell’ambasciata degli Stati Uniti a palazzo Margherita in via Veneto (1947 − 1949);
villa Fürst in via di Porta S. Sebastiano, Roma (1949-1951);
Torri INA al Valco S. Paolo e al Tuscolano (1949 − 1952);
palazzine in via O. Tommasini, Roma (1950);
palazzo dell’YMCA in via Solferino, Roma (1950-1954);
sistemazione urbanistica e lottizzazione al quartiere Tuscolano II;
case per i dipendenti del ministero dell’Agricoltura e Foreste con R. Nicolini e F. Ramasso (1951-1952);
quartiere di Villa Gordiani a Roma, con S. Muratori (1952).



Enrico Del Debbio (Carrara, 26 maggio 1891 − Roma, 12 luglio 1973)
Architetto, si trasferisce a Roma nel 1914.
Palazzo della FIAT a via Calabria (1923);
progettazione generale e realizzazione del Foro Mussolini (ora Foro Italico),(1927 -1929) ed anche (1932 - 1933);
all'interno del Foro in particolare:
Foro Italico: Accademia di Educazione Fisica (1927 - ora Palazzo IUSM - CONI),
Foro Italico: Stadio dei Marmi (1928),
Foro Italico: Foresteria Sud (1929 - ora Ostello della Gioventù);
Valle Giulia: Facoltà di Architettura (1932);
Foro Italico: Magazzini di Casermaggio, Colonia Elioterapica (1934);
Foro Italico: Palazzo Littorio di Roma, ora Palazzo della Farnesina sede del Ministero degli Affari Esteri (1935/1943) insieme con Arnaldo Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo;
Foro Italico: completa il palazzo della Farnesina (1956 - 1960);
Foro Italico: Stadio del Nuoto al Foro Italico (piscina delle Rose) con Vitellozzi (1956);
Sistemazione Urbanistica del Foro Italico (verde, illuminazione, strade) (1956 - 1960);
Villa Nomentana;
Cooperativa Ars.



Nicola Di Cagno (Roma, 1922 - Roma, 1985) ingegnere
Dal 1950 collaborò sempre con l'architetto P. Moroni fino al 1980 anno della morte di quest'ultimo; dal 1950 al 1962 fu associato allo studio anche G. Malatesta.

palazzine in piazza Tuscania (1955 - 1959);
palazzine in via di villa Severini (1955 - 1959);
due villini in piazzale delle Muse - via Porro (1957 - 1959);
palazzina in via Sartorio;
sette edifici omnibus (residenziali, commerciali, amministrativi) spina centrale di Spinaceto (progettazione anni 70 - primo edificio terminato nel 1981, secondo nel 1983) in collaborazione con F. Battimelli, C. Chiarini, F. Dinelli e A. Latini.



Arnaldo Foschini (Roma, 26 settembre 1884 − Roma, 24 marzo 1968)
Architetto e professore universitario, allievo di Gaetano Koch, Guglielmo Calderini e Manfredo Manfredi; si diploma nel 1909 all'Istituto delle Belle Arti di Roma. Fu uno dei principali architetti del regime.

Teatro Nazionale in via Depretis,(1929);
sede della Cassa del Notariato in via Flaminia (1930)
Università degli Studi: Portale d'ingresso (1932 - );
Università degli Studi: Istituto di Igiene (1932 - );
Università degli Studi: Istituto di Ortopedia (1932 - );
Università degli Studi: Istituto George Eastman di Odontoiatria (1932 - );
Palazzo Littorio ora palazzo della Farnesina con Morpurgo e Del Debbio (1935 - 1943; 1956 - 1959);
Sistemazione urbanistica Corso Rinascimento (1935);
Basilica parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo all'EUR (1935-1938);
tre palazzine nell'area dell'ex Villa Poniatowki (1938).



Gino Franzi (1898 - 1971)
architetto
palazzina in via Archimede 156 - 158 (1930) (? da verificare);
palazzina via Maria Adelaide 6 (1936) .


Gustavo Giovannoni (Roma, 1° gennaio 1873 - Roma, 15 luglio 1947)
Ingegnere e urbanista, rivolse la sua nel campo didattico e organizzativo nel 1913 insegna Architettura Generale alla Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri; tra 1927 e 1935 dirige la Scuola di Architettura di Roma e successivamente insegna Rilievo e Restauro dei monumenti presso la prima Facoltà di Architettura in Italia, quella di Valle GIulia a Roma, aperta nel 1932.
Giovannoni propone negli anni 20 il superamento della uniformità neo rinascimentale dello stile Umbertino creando il genere del Barocchetto Romano ispirato alla rivisitazione del Barocco seicentesco e settecentesco; il barocchetto è caratterizzato da una forte variabilità e creatività e senso di decoro borghese, utilizzato tanto nell'edilizia popolare quanto nell'edilizia di pregio.
Con la rivista "Architetura ed Arti Decorative" fondata e diretta da Giovannoni tra 1921 e 1927 si definiscono i tratti distintivi di tale architettura romana cercandone una interpretazione in chiave Moderna per trovare una via al superamento dell'eclettismo umbertino ormai in crisi.


F. Gorio
Casa del Maresciallo 1958 in via dei Monti Parioli 21


Adalberto Libera
Ufficio Postale di via Marmorata, con Mario De Renzi (1933 - 1934);
palazzo dei Congressi e dei Ricevimenti all’EUR (1939 - 1954) - neoclassicismo razionalista;
progetto INA casa via Selinunte 59 .


Ugo Luccichenti (Isola Liri, 1899 − Roma, 1976)
Realizzò esclusivamente edilizia residenziale in stretto rapporto con la Società Generale Immobiliare, società passata nel 1929 sotto il controllo del Vaticano che ebbe un importante ruolo nella edificazione urbana del secolo scorso (Talenti, Vigna Clara, Esquilino, Monte Mario, Olgiata, Casal Palocco, Cristoforo Colombo).
Riuscì in qualche modo a coniugare le esigenze di profitto della Immobiliare con una architettura estrosa ed una ricerca compositiva che fosse comunque funzionale e vivibile; riusciva ad eseguire progetti curati e definitivi senza ripensamenti e modifiche in corso d'opera, cosa che velocizzava l'edificazione e dava garanzie sui preventivi dei costi, cercando sempre la soluzione realizzativa più economica ed avendo la capacità di sfruttare completamente le aree edificabili adattandovi i suoi progetti; al contempo mantenne sempre una certa sensibilità razionalista e sperimentalista, con l'attenta scelta dei materiali, la cura dei particolari, la scelta di soluzioni architettoniche oculate, funzionali e dall'effetto estetico mai banale; sono gli anni in cui nasce il genere della palazzina che caratterizza l'abitazione della nuova classe borghese urbana.

palazzina in via Panama, 22 (1935 - 1937);
palazzina in via Lima, 4 (1935);
palazzina via Giovanni da Procida (1936 - 1938);
palazzina in via G.B. De rossi (1938);
palazzetto Papi sul Lungotevere Flaminio (1935 - 1938);
palazzina in viale del Vignola (1939 - 1941);
palazzina delle Muse, piazza delle Muse, 6 - 7 (1939 - 1941);
palazzo di edilizia popolare intensiva economica in viale Pinturicchio (1948);
palazzina in via di San Valentino 16 (1948-1950) insieme con V. Monaco;
palazzina "la nave" in via fratelli Ruspoli, 10 (1949);
palazzina Via Archimede 160 V.Monaco,A.Luccichenti (1950)(?);
palazzo edilizia intensiva via Montello;
villa Petacci, via della Camilluccia 355, razionalista, demolita
complesso residenziale in piazza Belsito (5 palazzine con il ristorante ora ufficio postale, ed il cinema interrato) (1952);
sede Ente Cellulosa (1953);
palazzina via Archimede 185 (1953);
edificio intensivo in viale Libia (1953-1954);
palazzina in largo Spinelli; (1953-1954);
palazzina via Lisbona;
palazzina via Evangelisti;
palazzo edilizia semintensiva via Tagliamento 5-9 (1956 - 1959);
palazzina in via Salvini (circa 1957)
Con A. Libera, M. Paniconi, G. Pediconi e G. Vaccaro si occupa della sistemazione di Casal Palocco (1958-1965); casa delle vacche e villino a Casal Palocco.
Hotel Hilton a monte Mario, in collaborazione con Pifferi e Ressa, albergo di lusso che ebbe un notevole impatto visivo sulla sky line della città, simbolo della potente immobiliare SGI che domina Roma; nell'area era previsto un piazzale panoramico, ma nel 1960-1963 fu realizzato l'albergo otto piani fuoi terra e tre interrati.
Successivamente realizzò alcune ville e villini e nel 1969 cessò la sua attività dedicandosi alla pittura.



P. Lombardi
palazzina Giammarusti (1958), via B. Buozzi - via A. Gramsci.



Plinio Marconi
Garbatella Lotto 8 (1923 - 1926)
Garbatella Lotto 11 (1926 - 1927)



Vittorio Mascanzoni
Palazzetto Calzone (1902 -1903) in via del Colleggio Romano, 6 Rione Pigna; Liberty


Angiolo Mazzoni Del Grande (Bologna, 21 maggio 1894 − Roma, 28 settembre 1979) ingegnere ed architetto tra i principali progettisti di edifici pubblici in Italia nella prima metà del XX secolo ha realizzato tra 1925 e 1940 decine di stazioni ferroviarie ed edifici postali.
Aderì al fascismo e nel dopoguerra si auto esiliò in Colombia fino al 1963; le sue scelte politiche hanno condotto la critica a sottovalutare le sue opere e solo negli ultimi anni si è giunti al riconoscimento delle qualità estetica e funzionale delle sue opere; si pensi ad esempio ai corpi laterali di Termini, che ancora oggi assolvono egregiamente al loro scopo.
Pur rientrando nel gruppo Novecento con attenzione al monumentalismo di Piacentini e fortemente infleunzato dalla Metafisica, fu un grande innovatore con gusto Razionalista.
Teatro Italia, oggi Teatro Brancaccio (1925);
Dopolavoro ferroviario di Roma (1927 - 1929) sperimentazione di nuove armature in cemento armato;
Stazione Roma Tiburtina (1937);
Stazione Termini, corpi laterali con le due torri cilindriche (1939 - 1943); terminata nel dopoguerra da Eugenio Montuori e Annibale Vitellozzi.


Giovanni Michelucci
Istituto di Geologia e Mineralogia presso la Città Universitaria, (1935) e case di abitazione (1931).



Gaetano Minnucci (Macerata, 10 marzo 1896 − Roma, 1 maggio 1990)
Ingegnere ed architetto sposa la pittrice olandese Iete van Begue e dal 1923 si trasferisce per lunghi periodi in olanda dove conosce Willem Marinus Dudok e J. J. P. Oud due importanti rappresentanti del Movimento Moderno rimanendo influenzato dall’architettura di quei luoghi; la sua palazzina di via Carini è una delle poche opere citate come esempio nel Manifesto del Razionalismo Italiano del Gruppo 7.

Palazzina unifamiliare a via Carini (1926) (ma dove è ??);
Palazzo Uffici, Eur (1937 - 1940).



Luigi Walter Moretti (Roma, 22 novembre 1906 - Capraia Isola, 14 luglio 1973)
Luigi Walter Moretti è uno dei più importanti architetti di Roma nel Novecento, tra i massimi rappresentanti dello stile littorio - metafisico - razionalista durante il ventennio e nel dopoguerra è uno dei più creativi progettisti a Roma del genere della palazzina (architettura informale, postmoderna, parametrica).
Moretti, figlio dell'architetto belga Luigi Rolland, progettista del cinema teatro Adriano, padre che all'epoca non fu però in grado di riconoscerlo, si laurea in architettura alla fine degli anni 20 e durante gli studi conosce Giulio Pediconi col quale resterà sempre in contatto; è tra i fondatori del RAMI (Raggruppamento Architetti Moderni Italiani) (nel 1931), gruppo antagonista del MIAR razionalista; ancora studente diviene assistente di Vincenzo Fasolo nel corso "Storia e Stili"; successivamente alla laurea è per tre anni assistente di Gustavo Giovannoni nel corso di "Restauro dei Monumenti".
Nei primi anni di carriera oscilla tra la professione di architetto, collaborando col costruttore Vallini amico del padre per la realizzazione di palazzine ad Ostia ed una palazzina in via Bruxelles, e l'interesse accademico e culturale, partecipando con l'archeologo Corrado Ricci alla risistemazione di importanti aree archeologiche quali i Mercati di Traiano ed il Foro Romano.
Presto abbandona la carriera universitaria, preferendo la realizzazione concreta delle sue idee e la svolta nella sua carriera professionale avviene quando conosce Renato Ricci, potentissimo gerarca capo dell'Opera Nazionale Balilla; Ricci finanzia in tutta italia la costruzione delle Case Balilla coinvolgendo architetti come Agnoldomenico Pica, Mario Ridolfi, Adalberto Libera, seguendo i canoni dell'architettura moderna con la convinta approvazione di persone come Pagano ed anche della rivista Casabella.
L'arrivo di Moretti nell'ONB (Opera Nazionale Balilla) crea una vera rivoluzione culturale; Moretti realizza le Case Balilla di Piacenza e di Trecate e a Roma la Casa Balilla di Trastevere, poi GIL, e, nel complesso del Foro Mussolini, oggi Foro Italico, l'Accademia della Scherma, anche nota come Casa delle Armi, l'opera che lo rende famoso.
Il responsabile del progetto architettonico complessivo del Foro Mussolini, Enrico Del Debbio, è costretto a farsi da parte di fronte al nuovo giovane genio e maestro; Del Debbio sarà anche costretto a rialzare ed a ricoprire di travertino la sua Foresteria Sud onde uniformarla all'Accademia di Scherma che era di fronte; nel 1936 rivede il piano regolatore del Foro, realizza il piazzale dell'Impero nel 1937 e la Palestra del Duce nello stesso anno; chiama numerosi decoratori pittori e mosaicisti: Gino Severini, Giulio Rosso, Angelo Canevari, Achille Capizzano.
Quandol'ONB viene sciolta e confluisce nella GIL (Gioventù Italiana Littoria), mentre Ricci viene allontanato Moretti continua a godere dei favori dei gerarchi, e per la GIL crea numerosi progetti mai realizzati di ampliamento del Foro Mussolini verso la collina di Monte Mario e dall'altro lato del Tevere fino all'Acqua Acetosa e progetta il Palazzo Littorio ed il Ministero degli Esteri, non realizzati.
Viene coinvolto solo marginalmente nella realizzazione dell'E42 (lEUR) l'ultima grande opera edilizia della Roma Littoria.
Per l'Eur partecipa al concorso per la piazza Imperiale (ora piazzale Marconi), che vince ex aequo con Quaroni, Fariello e Muratori. Moretti è incaricato della realizzazione del Teatro Imperiale, di cui furono poste le sole fondamenta, ma fu l'unica opera dell'E42 a non essere realizzata ed al suo posto fu poi costruito il grattacielo Italia; in quel periodo si creò un notevole attrito tra gli altri architetti che partecipavano ai lavori per l'E42 e Moretti, a causa del carattere autoritario e autoreferenziale di quest'ultimo.
Finita la guerra Moretti venne imprigionato a San Vittore per motivi non chiari e si ritrova in cella col Conte Ambrogio Fossataro il quale finanzierà la società Cofinprese, che i due apriranno; vengono realizzate così le case albergo a Milano e a Roma la palazzina Il Girasole su viale Bruno Buozzi, palazzina di lusso ai Parioli dove dimoreranno Totò, la Bergmann e Rossellini.
A questo periodo risale la stampa di "Spazio", una rivista interamente curata in ogni dettaglio, dai contenuti alla veste grafica, da Moretti; in questa rivista l'architetto scrive numerosi saggi su argomenti quali il valore della modanatura, la relazione tra architettura, matematica e musica, il linguaggio della forma, il valore dell'arte astratta.
Nel 1954 Moretti, interessato all'astrattismo, apre anche la galleria d'arte "Spazio", a via Cadore 23 ed espone numerosissimi artisti: Burri, Capogrossi, Conrad, Pollok, ed altri.
Nel 1957 fonda e dirige l'IRMOU, Istituto di Ricerca Matematica e Operativa per l'Urbanistica; verso la fine degli anni cinquanta si interessa di urbanistica e piani regolatori; il Ministero dei Lavori Pubblici lo incarica assieme a Guidi, Lugli e De Paoli di elaborare un nuovo Piano Intercomunale; Moretti si avvale degli studi dell'IRMOU e firma da solo la relazione finale; cerca di ottenere modifiche al Piano Regolatore per dar vita a progetti di nuova urbanizzazione, sensibile alle richieste dei tanti costruttori che cercano di ottenere permessi per nuove lottizzazioni.
Fra le varie ricerche che con l'IRMOU porta avanti cerca di trovare una base scientifico - matematica alla sua intuizione degli stadi con gli spalti conformati a forma di ali di farfalla.
In questo periodo collabora con il gruppo di progettisti del Villaggio Olimpico, tra i quali Libera e Cafiero.
Successivamente con lo stesso gruppo si occupa dell'INCIS di Decima.
Il decennio degli anni sessanta è quello della consacrazione; ottiene numerosi incarichi dalla SGI (Società Generale Immobiliare) a capitale vaticano; progetta il Watergate a Washington ed altre opere negli Stati Uniti e in Canada; a Roma realizza il parcheggio sotterraneo di villa Borghese sotto il galoppatoio, i propilei dell'EUR, il ponte sul Tevere per la Metro, la sede dell'ENPDEP, l'Olgiata ed anche la chiesa Sancta Maria Mater Ecclesiae e il santuario di Tagba in Palestina.
Alla fine degli anni 60 sposta i suoi interessi in nord Africa, in Egitto, Algeria, Libia; muore per un problema cardiaco durante una crociera in barca a vela il 14 luglio 1973.

Le opere romane di Luigi Walter Moretti
Non viene citato l'intero catalogo delle sue opere; sono riportate praticamente tutte le realizzazioni edilizie eseguite a Roma e dintorni, le sistemazioni di siti archeologici e anche alcune opere fuori del comune di Roma; non vengono citate le sistemazioni di interni di singole abitazioni né i numerosi progetti non realizzati.

Villa Vallini in via Bruxelles (1926-1930) in collaborazione con E. Vallini;
Sistemazione ruderi sotto la Torre delle Milizie (1931);
Sistemazione Portico degli Dei Consenti al Foro Romano (1931);
Sistemazione palazzo De Vito in via Panisperna (1932);
Lido di Ostia: Palazzine di civile abitazione coll. E. Vallini (1932 - 1937);
Casa della Gioventù - Ex GIL (Gioventù Italiana del Littorio) (1932 - 1937) in Largo Ascianghi a Trastevere;
Palazzina all'Aventino (1933);
Palazzina azzurra in Piazza Trento (1933);
Palazzina azzurra in Corso Trieste (1933);
Acilia: palazzina (1933);
Foro Mussolini: Accademia di Scherma anche nota come Casa delle Armi (1933-1936);
Sacrario Sede Littoria (1935);
Foro Mussolini: Palestra del Duce, posta al primo piano dell'edificio della piscina coperta, interamente ricoperta di marmi (1936);
San Basilio I e II per Oreste Rosa; (1936);
S. Basilio e S. Nicola da Tolentino (1936);
Centocelle per Oreste Rosa (1936);
Foro Mussolini: piazzale dell'Impero (1937);
Piscina scoperta al foro Mussolini (1937);
Palazzo Balzanini (1937);
Palazzina Cooperativa Benzoni (1937);
Palazzina Brennero(1937);
Cooperativa Risorgimento I e II (1937);
Cooperativa Il Nido Pzza Bologna (1937);
Cooperativa Case Impiegati dello Stato (1937);
Casa di Nicola Di Crescenzio (1937);
Cooperativa Edilizia "A" e "B"(1937);
Cooperativa Il Nido via Garibaldi (1937);
Chiosco benzina, chiosco giornali, chiosco fotografo (1937);
Lido di Ostia: Palazzina Berti, Cooperativa La Tirrena, Casette a schiera (1937);
Fregene: Villetta delle Penne (1937);
Tivoli: Casa della Gioventù (1937);
Galloro (Ariccia): Villetta Falcioni, villetta per il Cavalier Bianchi (1937);
Lido di Ostia: Bagni Caio Duilio (1937 - 1939);
Progetto Stadio Olimpico e realizzazione fino al secondo anello gradinate, in collaborazione con A. Frisa e A. Pintonello (1937 - 1939);
Ariccia: Lottizzazione Parco dei Laghi, Casa del Sole, Casa d'Aroma (1938);
E42: Piazza Imperiale (piazza Marconi) con F. Fariello, M. Muratori, L. Quaroni (1938 - 1942);
E 42: Teatro (le sole fondamenta del palazzo mai terminato sul quale è poi sorto il grattacielo Italia) (1938 - 1942);
Foro Mussolini: Piano Regolatore (1939);
Foro Mussolini: Cella Commemorativa, Sacrario dei Martiri Fascisti al piano terra della Foresteria Nord (1940), distrutto nel dopoguerra;
Tomba Moretti al Verano (1940);
Ariccia: Villa Aurora Camilli (1941);
Casette a Tor Sapienza tipo "A" e tipo "B" (1942);
Casetta rurale Santa Maria Nuova (1942);
Villa Papioncelli al Foro Mussolini (1942);
Palla con statua equestre al Foro Mussolini (1942);
Tomba Pellicano al Verano (1942);
Villa Von Matt alla Camilluccia (1942);
Lido di Ostia: Stabilimento balneare "Adua" (1942);
palazzina detta "Casa Il Girasole" a viale Bruno Buozzi 64 (1947-1950);
casetta della cooperativa Astrea, a Monteverde Nuovo (1947 - 1951);
Santa Marinella: VIlla La Saracena (1954);
Accademia Nazionale di Danza (1955 - 1957);
Progetto di urbanizzazione della Caffarella (1957 - 1959);
Progetto di Parco Archeologico (1957 - 1961);
villaggio Olimpico (1958 - 1960) con V. Cafiero, I. Guidi, A. Libera, A. Luccichenti, V. Monaco;
Viadotto di Corso Francia (1958 - 1960) con V. Cafiero, A. Libera, A. Luccichenti, V. Monaco, P. L. Nervi;

quartiere INCIS, Decima, Roma (1960 - 1965);
Banca Popolare di Milano a Roma, Piazzale Flaminio in collaborazione con Carlo Zacutti (1960 - 1973);
palazzina San Maurizio alle pendici di Monte Mario (1961 - 1965);
EUR: palazzi ESSO e SGI all'Eur a Roma (1963);
ponte Pietro Nenni inaugurato nel 1972;
parcheggio sotterraneo da duemila posti sotto Villa Borghese, inaugurato nel 1973.



Giovanni Muzio (Milano, 12 febbraio 1893 − 21 maggio 1982) è un architetto milanese tra i principali rappresentanti in architettura del movimento artistico Novecento. Produsse un monumentalismo neoclassico severo e stravagante, ispirato alla metafisica di De Chirico.
Università Cattolica del Sacro Cuore;
Eur: Palazzo INPS e palazzo INA (1939 - ?);
Chiesa di Santa Maria Mediatrice (1947 - 1950).



Vittorio Ballio Morpurgo (Roma, 1890 − Roma, 1966)
Palazzo della Farnesina al Foro Mussolini poi divenuto Foro Italico, insieme a Enrico Del Debbio ed Arnaldo Foschini (1935 - 1943) inizialmente pensato come Palazzo Littorio, sede del Partito Nazionale Fascista, terminato nel 1959 ed oggi sede del Ministero degli Affari Esteri;
Sistemazione urbana di Piazza Augusto Imperatore (1936-40); furono abbattuti oltre un centinaio di edifici residenziali intorno al Mausoleo di Augusto, salvando la chiesa di San Rocco e realizzati tre edifici e il padiglione dell'Ara Pacis a formare l'attuale piazza quadrata; un edificio era l'Istituto Nazionale Fascista Previdenza Sociale, oggi sede INPS;
padiglione in vetro dell'Ara Pacis (1938) demolito nel 2003 e sostituito dalla costruzione di Richard Meier;
Molino del Pastificio Pantanella fuori Porta Maggiore (dopo il 1945) ristrutturato in edilizia residenziale da Caltagirone negli anni 90;
palazzo in via Antonelli, 41 - 49
Villino Alatri a via Paisiello;
palazzo della Esso all'EUR (1962-1969?) insieme a Moretti.



Giuseppe Pagano (Parenzo, 20 agosto 1896 − Melk, 22 aprile 1945);
segue la corrente del razionalismo funzionalista; elimina ogni forma di ornamento e ricerca esclusivamente la funzionalità dell'edificio con forme lineari e semplici.
Dapprima aderì al fascismo ma successivamente divenne partigiano; durante la guerra fu imprigionato e morì nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen.
Istituto di Fisica alla Città Universitaria (1934; funzionalismo razionalista).



C. Pascoletti
Palazzo Mostra della Romanità insieme a Peressutti, Bernardini, Aschieri (1939 - 1952);
Palazzina in via di villa Grazioli nel parco di Villa Grazioli (1953-1955).



Giulio Pediconi (Roma, 1906 - Roma, 1999)
Architetto; a partire dal 1930 lavora sempre insieme a Mario Paniconi, fino alla morte di quest'ultimo nel 1973.
È tra i fondatori del RAMI nel 1931.

Foro Mussolini: Fontana della Sfera (1933- 1935) insieme a Paniconi;
Palazzi INA e INPS, insieme a Mario Paniconi e Giovanni Muzio (1940);
Quartiere Valco San Paolo (1949 - 1951);
Casa-albergo per il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni a via Massaia (1954-58);
San Gregorio VII (1959);
complesso edilizio a piazza Pio XI (1961-66);
Palazzo IMI all'EUR (1961);
sede del Ministero delle Poste all'EUR (1963-65);
sede dell'ANCE in Roma, a via Guattani (1966);
San Giuseppe Cafasso;
Chiesa della Sacra Famiglia (1978).




Marcello Piacentini (Roma, 1881 − Roma 1960)
Noto per essere l’architetto ed urbanista del regime, attivo in tutta Italia, elaborò lo stile del Neoclassicismo semplificato meglio noto come stile Littorio.


Tra i lavori svolti a Roma:
Roma: Villetta Rusconi (1913);
Palazzina in viale della Regina, 270 (1913);
Basilica del Sacro Cuore di Cristo Re (1913 -1914);
Ristrutturazione e ampliamento del Cinema Teatro Corso (1915 - 1917);
Villa Nobili (1916 -1918);
Villino in viale Liegi 42 (1923) barocchetto romano;
Restauro di Villa Madama (1925);
sistemazione cinema-teatro Corso in piazza San Lorenzo in Lucina in Campo Marzio (1926 - 1958);
palazzina al Lungotevere Tor di Nona (abitazione e studio Piacentini) (1929 - 1931);
Palazzo delle Corporazioni in via Veneto (oggi sede del Ministero dello Sviluppo Economico ed Attività Produttive) (1931);
Villa Piacentini alla Via Camilluccia (abitazione privata Piacentini) (1932);
la direzione generale dei lavori per la Città Universitaria nel 1935 e per l’EUR nel 1938;
sistemazione dell'E42 (EUR) (1938 - 1932);
Palazzo Via Arminjon (?);
Palazzi ICP Pamphili a Monte Verde Nuovo (1932 - 1937);
Università degli studi di Roma: Palazzo del Rettorato (1936);
demolizione della "spina di Borgo" per l'apertura di Via della Conciliazione (1941);
Università degli Studi di Roma: Cappella universitaria della Divina Sapienza (1947 - 1952);
Palazzo dello Sport, in collaborazione con Pier Luigi Nervi (per la parte strutturale) (1958).



Luigi Piccinato (Legnago, 30 ottobre 1899 − Roma, 29 luglio 1983)
Architetto e urbanista realizzò numerosissimi piani regolatori
villa Guerra, ai Parioli, villino demolito (1925);
Teatro Eliseo in via Nazionale (1936);
Villa Bossiner;
Teatro Quirino;
Casa-albergo di via Nicotera 1943;
via Monti Parioli, 15 (1947-1948) insieme con S. Radiconcini e B. Zevi;
palazzina in via Archimede 148 (1950).


Giò Ponti (1891 - 1979)
Giovanni Ponti, detto Giò (Milano, 18 novembre 1891 - Milano, 16 settembre 1979) fu designer ed architetto, tra i principali esponenti del movimento Novecento ed anche importante rappresentante del Razionalismo; a Roma non realizzò molti progetti; la Scuola di Matematica rappresenta uno dei primi esempi architettonici di razionalismo italiano.

Università degli Studi, Scuola di Matematica (1934);
palazzina in via Eleonora Duse 53 (1939).


Ludovico Quaroni ((Roma, 28 marzo 1911 - Roma, 22 luglio 1987))
Urbanista e architetto

E42: Piazza Imperiale (piazza Marconi) con F. Fariello, M. Muratori, L. Moretti (1938 - 1942);
Ina-Casa al tiburtino, con Mario Ridolfi (1947) neorealismo architettonico;
Roma: Piano Urbanistico (1954);
Insediamento residenziale legge 167 al Casilino, con Esposito e Maestro;


Gaetano Rapisardi (Siracusa, 6 ottobre 1893 − Roma, 1988)
architetto;
facciata della Casa Bonanni prospiciente il Lungotevere Marzio (1933), uno dei primi esempi di razionalismo in campo residenziale;
Basilica di San Giovanni Bosco al quartiere Don Bosco e sistemazione urbanistica dell'area (1952 - 1959).


Mario Ridolfi
Palazzo delle Poste di piazza Bologna (1932 - 1935) razionalismo;
due palazzine ed una biblioteca (1932 - 1935);
palazzina Colombo (1935 - 1938) in via di San Valentino 21 insieme con W. Frankl;
sopraelevazione villino Alatri (1948 - 1949) in via Paisiello 38 in collaborazione con M. Fiorentino e W.Frankl;
Case - Torri INA di edilizia intensiva in viale Etiopia insieme a Wolfang Frankl, (1950-54); caratteristica la disposizione sfalsata in diagonale dei palazzi (neorealismo architettonico);
sopraelevazione villino Astaldi (1954-1955) in via N. Porpora 22 in collaborazione con W. Frankl.



Innocenzo Sabbatini (Osimo (AN) 1891 - Osimo (AN) 1983)
La madre era la sorella di Costantino Costantini; realizza i primi lavori ad Osimo in stile Liberty e nel 1913 arriva a Roma dove trova il cugino Innocenzo Costantini, ingegnere progettista presso l'ICP di Roma; frequenterà gli studi di Pio e Marcello Piacentini, di Arnaldo Foschini e del conterraneo Quadrio Pirani; la sua attività fu inizialmente legata all'ICP, Istituto Case Popolari di Roma, dove viene assunto all'Ufficio Progetti nel 1918; per il primo progetto ICP Trionfale II, la cui pianta era già stata stabilita dal cugino Costantini, capo dell'Ufficio, questi gli consiglierà di ispirarsi per i prospetti allo stile neo medioevale usato da Pirani nel quartiere San Saba sul Piccolo Aventino di Roma; dal 1928 inizierà la progettazione per privati, partecipa a concorsi in numerose città italiane e tornerà a frequentare la sua Osimo, dove realizzerà numerose opere; a Roma mantenne lo studio professionale ma non progettò più nulla a parte un singolo incarico alla Bufalotta.
A Roma:
complesso di case popolari ICP Trionfale II, (1919-1922);
case popolari ICP Piazza d'Armi I, (1919-1921) (demolite);
palazzine popolari ICP alla Garbatella, (1920-1922);
casa dei bambini ICP a Trionfale II, con I. Costantini (1921);
edificio pubblico alla Città-giardino Aniene, (1921-1923);
edificio per abitazioni e cinema ICP alla Città-giardino Aniene, (1922-1925);
quattro palazzine ICP a Monteverde per conto terzi, (1922-1925);
complesso di case popolari ICP Trionfale III, (1923-1926);
complesso di case economiche ICP Piazza d’Armi II, completato nel (1925-1926);
casa economica ICP Trionfale IV, (1925-1927);
casa popolare ICP alla Garbatella lotto 10 (1926);
cinque palazzine popolari ICP alla Garbatella lotto 13 (1926);
edificio ICP per bagni pubblici, abitazioni e studi per artisti alla Garbatella (1926-1929);
casa economica ICP Trionfale V (1927);
tre alberghi suburbani alla Garbatella, (1927-1928);
Case economiche ICP Testaccio IV, (1927-1929);
cinema-teatro Palladium alla Garbatella (1927-1930) sempre per l'ICP, in Piazza Bartolomeo Romano; è un cinema teatro con annesso edificio residenziale su sei piani, in stile razionalista - barocchetto;
casa dei bambini ICP alla Garbatella, (1928-1930);
edificio per abitazioni e autorimessa pubblica in via Modena (1928);
progetto per il complesso di abitazioni popolari ICP Trionfale Nuovo (1929);
casa economica ICP S. Ippolito II detta La Casa del sole (1929-1930) in via della Lega Lombarda 41-57;
venti case minime popolari ICP Bufalotta, (1941-1943)(tutte demolite durante il sacco di Roma degli anni 70, esclusi tre alti fabbricati).
Albergo suburbano (il quarto) alla Garbatella (1932).



R. M. Tufaroli, Architetto
Palazzo in via di porta Angelica;
palazzo della Società Autori ed Editori;
palazzine a Via Panama 87, 92 e 96 (1935);
palazzina via Archimede;
abitazione in piazza dei Prati Strozzi.



Annibale Vitellozzi Anghiari il 26 ottobre 1906 - 1990
Palazzo dello Sport all'EUR (1956 - 1960) insieme a Pier Luigi Nervi;
Palazzetto dello sport di viale Tiziano (1956 -1960) insieme a Pier Luigi Nervi.



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11 marzo 2013